mercoledì 31 luglio 2013

Deformazione professionale

il mio lavoro è disegnare, ma non è solo un lavoro, è un piacere.
ho disegnato anche porno sadomaso, ebbene sì.
mi è passata la voglia? no. 
mi eccitano le foto porno? quasi mai. 
i disegni porno? alcuni. mi eccita disegnare porno, quello sì. faccio un po' fatica a distinguere, in quello che disegno, il porno dall'erotico. alle volte è erotico e basta e per me è molto porno, altre volte è porno e non me ne accorgo, c'è un cazzo enorme lì ma io vedo altro. vedo l'espressione del personaggio che sta per fare il pompino. oppure non c'è niente e io vedo quei fluidi su quei pochi pezzi di carne e per me è porno, perché mi evoca le viscere, eccitanti.
nelle foto e nella gente io non guardo se rispecchiano i canoni di bellezza attuali, io guardo le proporzioni, ognuna racconta qualcosa, ognuna è espressione di sé.
e lo faccio sempre, non c'è momento in cui non guardi qualcuno e non lo disegni con la mente. qualche volta mi è capitato di essere fraintesa perché guardavo fisso qualcuno, ma era perché aveva l'orecchio tagliato in modo assurdamente originale, o perché gli occhi erano tristi e raccontavano tanto, o perché quelle pieghe agli angoli della bocca dicevano più delle parole.
alla fine non è la mia professione che deforma i miei modi, sono i miei modi di vedere che hanno creato la mia professione.